L’intramontabile sensualità delle fotografie di Man Ray arriva a Torino. CAMERA ospita la mostra wo/MAN RAY. Le seduzioni della fotografia, che dal 17 ottobre 2019 al 19 gennaio 2020 racconta l’iconico stile con cui l’artista ha rivoluzionato la fotografia e l’immagine femminile.
Non sempre riesce immediato comprenderne le motivazioni, ma l’erotismo racchiuso nelle fotografie di Man Ray (1890-1976)è unico. Parliamo ovviamente dei ritratti che l’artista dadaista ha realizzato alle numerose assistenti, muse ispiratrici, compagne che si sono succedute davanti al suo obiettivo per tutta la sua carriera. Una passione intensa e mai sterile quella per la sensualità femminile che – dal 17 ottobre 2019 al 19 gennaio 2020 – CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia mette al centro di wo/MAN RAY. Le seduzioni della fotografia. La mostra presenta 200 fotografie realizzate a partire dagli anni Venti fino alla morte, tutte dedicate a un preciso soggetto, la donna, fonte di ispirazione primaria dell’intera sua poetica.
Forse la sensualità che l’artista riusciva ad imprimere nei suoi scatti deriva dal carattere mutevole e imprevedibile con cui venivano realizzati. Tecniche come i rayographs, le solarizzazioni, le doppie esposizioni hanno contribuito a reinventare il linguaggio fotografico e ad arricchirlo di sfumature inedite. Così il corpo femminile viene sottoposto a una continua metamorfosi di forme e significati, divenendo di volta in volta forma astratta, oggetto di seduzione, memoria classica, ritratto realista, in una straordinaria – giocosa e raffinatissima – riflessione sul tempo e sui modi della rappresentazione.

Punto focale dell’esposizione è probabilmente la sezione dedicata a quei soggetti femminili a loro volta artiste, che Man Ray conobbe negli anni 30 e 40 durante la frequentazione degli ambienti surrealisti e dadaisti. Facciamo riferiemento a Lee Miller, Berenice Abbott, Dora Maar, con la costante, ineludibile presenza di Juliet, la compagna di una vita a cui è dedicato lo strepitoso portfolio The Fifty Faces of Juliet (1943-1944), dove si assiste alla sua straordinaria trasformazione in tante figure diverse, in un gioco di affetti e seduzioni, citazioni e provocazioni.
Curata da Walter Guadagnini e Giangavino Pazzola, la mostra sarà accompagnata da un catalogo contenente la riproduzione delle opere esposte, i saggi dei curatori e di altri studiosi, nonché essenziali note bio-bibliografiche. Un’esposizione unica sia per la qualità delle fotografie esposte, sia per il taglio innovativo nell’accostamento insieme biografico e artistico dei protagonisti di queste vicende.


È la donna in tutte le sue trasformazioni e metamorfosi, provocatoria e seducente ma anche sdoppiata, riflessa e replicata in mille forme diverse, la grande protagonista della mostra MAN RAY. Le seduzioni della fotografia che, dal 17 ottobre 2019 al 19 gennaio 2020, sarà organizzata da CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia a Torino.
In mostra circa duecento fotografie, selezionate da Walter Guadagnini e Giangavino Pazzola realizzate a partire dagli anni Venti fino alla morte nel 1976: alcune delle immagini che hanno fatto la storia della fotografia del XX secolo e che sono entrate nell’immaginario collettivo grazie alla capacità di Man Ray di reinventare non solo il linguaggio fotografico, ma anche la rappresentazione del corpo e del volto, i generi stessi del nudo e del ritratto.
«Attraverso i suoi rayographs, le solarizzazioni, le doppie esposizioni, il corpo femminile è sottoposto a una continua metamorfosi di forme e significati – spiegano gli organizzatori – divenendo di volta in volta forma astratta, oggetto di seduzione, memoria classica, ritratto realista, in una straordinaria – giocosa e raffinatissima – riflessione sul tempo e sui modi della rappresentazione, fotografica e non solo».
Le sue muse ispiratrici sono state donne artiste a loro volta, come Lee Miller, Berenice Abbott, Dora Maar. E proprio a questo particolare aspetto farà riferimento soprattutto la mostra, presentando un corpus di opere, riferite in particolare agli anni Trenta e Quaranta, vale a dire quelli della loro più diretta frequentazione con Man Ray e con l’ambiente dell’avanguardia dada e surrealista parigina.
Spicca fra loro Juliet, la compagna di una vita a cui è dedicato lo strepitoso portfolio “The Fifty Faces of Juliet” (1943-1944) dove si assiste alla sua straordinaria trasformazione in tante figure diverse, in un gioco di affetti e seduzioni, citazioni e provocazioni.

«Un grande repertorio di immagini a disposizione del pubblico reso possibile grazie alla collaborazione con numerose istituzioni e gallerie nazionali e internazionali dallo CSAC di Parma all’ASAC di Venezia, dal Lee Miller Archive del Sussex al Mast di Bologna alla Fondazione Marconi di Milano. Realtà che hanno contribuito, tanto con i prestiti quanto con le proprie competenze scientifiche, a rendere il più esaustiva possibile tale ricognizione su uno dei periodi più innovativi del Novecento, con autentici capolavori dell’arte fotografica come i portfoli “Electricitè” (1931) e il rarissimo “Les mannequins. Résurrection des mannequins” (1938), testimonianza unica di uno degli eventi cruciali della storia del surrealismo e delle pratiche espositive del XX secolo, l’Exposition Internationale du Surréalisme di Parigi del 1938».
INFORMAZIONI
CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia
Via delle Rosine 18, 10123 – Torino
http://www.camera.to |camera@camera.to
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