“THAT CLICK”, QUELLO LEGGENDARIO DI DOUGLAS KIRKLAND
Alla festa del Cinema di Roma è stata proiettato un documentario sulla vita e la fotografia di Douglas Kirkland. ” Io potevo essere quel cuscino di Marylin, invece ho deciso di fare foto. Perchè io voglio fare solo foto. “
Luca Severi in “The Click”, documentario in Prima Mondiale alla Festa del Cinema di Roma, prodotto da LSPG Inc. La vita, le opere di questo fotografo che non soltanto ha ritratto un’epoca, gli anni ’60, l’ha segnata. In realtà ha attraversato più di un’epoca, benché i sixties restino irripetibili ed indimenticabili. Douglas Kirkland è molto più dell’autore della celebre ed iconica foto a Marylin Monroe, i suoi ritratti hanno raccontato come lo show business sia entrato nell’immaginario collettivo ed hanno contribuito a farlo. E non di meno, il suo lavoro non glamour ma ugualmente vasto di fotogiornalismo. Nel documentario una serie di testimonianze all stars, come quelle di Sharon Stone, Nicole Kidman, Baz Luhrman, Luca Guadagnino, Roberto Bolle. E una testimonianza live, di Maria Grazia Cucinotta, al MAXXI a Roma per la Prima Mondiale di “That Click”, in un incontro affettuoso e ricco di complicità dopo la loro bella collaborazione.
A cura di Riccardo Farina e Michele Pelosio.

Ed è proprio Marilyn l’icona a cui è indissolubilmente legato il lavoro del fotografo canadese. Che appena 27enne fu mandato dalla rivista Look a immortalare la diva. “Voglio lenzuola di seta, Dom Perignon e un disco di Frank Sinatra. Poserò nuda, ma da sola con te”, disse l’attrice al giovane reporter, che la ritrasse nelle pieghe voluttuose di lenzuola di seta bianche. Quelle foto straordinarie nacquero grazie alla speciale intimità che si creò imprevedibilmente tra i due: a un certo punto Marilyn invitò Douglas a stendersi accanto a lei. “Non so perché non accolsi l’invito – dice Kirkland – Certamente una ragione è che ad aspettarmi a casa c’erano la mia prima moglie e i miei tre figli. Ma credo anche che inconsciamente sapessi che tutta quella energia sessuale che si era creata tra di noi sarebbe rimasta nelle foto, se avessi continuato a scattare. Ora sono certo di avere fatto la cosa giusta. Alla fine mi sdraiai per terra di fianco al letto, e fu un po’ come se avessimo veramente fatto l’amore. Cominciammo a parlare della nostra vita: lei mi raccontò che si era sposata a 16 anni solo per fuggire all’affido presso una famiglia che non conosceva, io le dissi che avevo incontrato mia moglie al liceo”.
Gli scatti vennero pubblicati il 17 novembre del 1961, appena sei mesi prima della morte della Monroe, e segnarono l’inizio di una fantastica carriera. Dopo Marilyn, l’obiettivo di Douglas Kirkland fermò momenti ed espressioni irripetibili di tutte le più grandi star, da Mick Jagger a Sophia Loren, da Coco Chanel a Marlene Dietrich e Andy Warhol. Jack Nicholson che tiene fra le labbra un fiammifero acceso come se fosse una sigaretta, Richard Burton e Liz Taylor che si fronteggiano, tra un bacio e lite. Judy Garland che piange sfinita dai ritmi di lavoro pazzeschi a cui la sottoponevano.Audrey Hepburn con quel sorriso tanto speciale, dopo una lunga passeggiata insieme a Douglas, loro due da soli, per i boulevard di Parigi.
MONICA BELLUCI. (Douglas Kirkland) Brigitte Bardot, Messico, 1965 Da Freeze Frame: Second Cut di Douglas Kirkland, copyright © 2017, pubblicato da Glitterati Incorporated
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